Apple WWDC 2025: sarà la vera rivoluzione che tutti si aspettano? Ecco cosa potrebbe succedere

La WWDC 2025 potrebbe aprirsi con una rivoluzione estetica e una nuova nomenclatura per i sistemi operativi Apple, mentre l’intelligenza artificiale potrebbe divenire più discreta ma strategica. Ecco tutte le novità attese e le possibili sorprese dell’evento di Cupertino.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 09 Giugno 2025, alle 14:01 nel canale AppleAppleiOSiPadOSmacOS
Questa sera alle 19 si accenderanno i riflettori su Tim Cook e il keynote di apertura della WWDC 2025 ossia la più importante conferenza dell'azienda di Cupertino che potrebbe segnare un nuovo capitolo per Apple: la Worldwide Developers Conference (WWDC) apre i battenti a Cupertino, pronta a svelare la più ampia trasformazione estetica e concettuale degli ultimi anni. Se l’edizione 2024 aveva acceso i riflettori sull’intelligenza artificiale, quest’anno il focus torna deciso sul software e sull’esperienza utente, con un restyling che promette di ridefinire l’identità visiva di tutti i sistemi operativi della Mela.
Una nuova era per i nomi: addio alle versioni, benvenuti gli anni
La prima grande novità riguarderà la denominazione dei sistemi operativi. Apple sarebbe pronta ad abbandonare la tradizionale numerazione progressiva per adottare un suffisso annuale, in modo da uniformare la nomenclatura e renderla immediatamente riconoscibile: iOS 26, macOS Tahoe, iPadOS 26, watchOS 26 e tvOS 26 dovrebbero essere dunque i protagonisti della stagione 2025. Un salto che rompe con il passato e che, secondo molti osservatori, rappresenta una mossa di marketing e chiarezza, ma che pone anche qualche interrogativo tecnico: come gestirà Apple la transizione tra le vecchie e nuove versioni, soprattutto per gli sviluppatori abituati a una progressione lineare delle release?
Di fatto questo possibile cambiamento potrebbe risultare non soltanto una questione formale o estetica: la scelta di affiancare l’anno al nome dei sistemi operativi riflette una strategia già adottata da altri settori tecnologici, come quello automobilistico o dei software enterprise, dove la versione annuale aiuta utenti e aziende a identificare immediatamente il ciclo di aggiornamento e la freschezza del prodotto. In questo modo, Apple punterebbe a semplificare la comunicazione sia verso il grande pubblico sia verso i professionisti, riducendo le ambiguità tipiche delle numerazioni sequenziali e rendendo più trasparente il supporto garantito per ogni release.
Solarium: il nuovo linguaggio visivo ispirato a VisionOS
Il cuore della rivoluzione dovrebbe dunque essere il design. Con il progetto “Solarium”, Apple introduce un linguaggio visivo ispirato a visionOS, il sistema operativo del visore Vision Pro. L’interfaccia si arricchirà probabilmente di trasparenze, sfumature e bordi arrotondati, abbandonando il minimalismo “flat” degli ultimi anni per abbracciare un effetto “vetro digitale” che vuole donare profondità e dinamicità alle schermate.
Tutti i dispositivi, dall’iPhone all’Apple Watch, passando per iPad e Mac, dovrebbero adottare questa nuova estetica, con icone ridisegnate (anche se la voce su una loro forma circolare resta poco probabile), menu a comparsa più ricchi e widget che si integrano meglio nella schermata Home. L’obiettivo? Offrire un’esperienza più immersiva e coerente, capace di sfruttare meglio le potenzialità hardware e di preparare il terreno a future interfacce tridimensionali
Il nuovo corso stilistico di Solarium dovrebbe segnare un netto distacco dalle interfacce bidimensionali che hanno caratterizzato l’ecosistema Apple nell’ultimo decennio. L’introduzione di elementi traslucidi e giochi di luce non sarà probabilmente solo un vezzo estetico, ma una scelta funzionale: le trasparenze permettono di percepire diversi livelli di informazione sovrapposti, offrendo una maggiore profondità visiva e facilitando la comprensione del contesto operativo da parte dell’utente. Questo approccio, già sperimentato con successo su visionOS, mira a rendere l’interazione più naturale e fluida, quasi come se gli elementi dell’interfaccia galleggiassero sul display.
Un altro aspetto centrale di Solarium sarà la coerenza trasversale tra piattaforme: Apple si dice che abbia lavorato duramente per uniformare l’esperienza su tutti i dispositivi, così che passare da iPhone a iPad, da Mac a Apple Watch, risulti più intuitivo e privo di frizioni visive. I menu contestuali dovrebbero diventare più ricchi e animati, mentre i widget si fanno protagonisti di una schermata Home che ora appare più dinamica e personalizzabile. La tridimensionalità suggerita dal nuovo design non è soltanto una promessa per il futuro, ma un primo passo verso interfacce che potranno sfruttare realtà aumentata e dispositivi indossabili di prossima generazione.
Non meno importante sembra essere la volontà di Apple di superare i limiti imposti dalle dimensioni dei display. Con Solarium, l’interfaccia si adatterà meglio a schermi di qualsiasi formato, valorizzando tanto i grandi pannelli dei Mac quanto le superfici ridotte di Apple Watch. L’effetto “glass design” dovrebbe contribuire a creare un ambiente digitale più accogliente e meno affollato, dove le informazioni si distribuiscono in modo più ordinato e leggibile.
Infine, la scelta di puntare su un’estetica più sofisticata rappresenta anche una risposta alle aspettative di un pubblico sempre più attento al design e all’esperienza d’uso. In un mercato dove la differenza tra dispositivi si gioca spesso sui dettagli, Apple sembra pronta, finalmente, a rilanciare la sua storica attenzione per la cura visiva e la coerenza stilistica, riaffermando la centralità dell’interfaccia come vero punto di contatto tra utente e tecnologia
App rinnovate: Telefono, Safari, Fotocamera e molto altro
Il restyling non si limiterà all’aspetto generale: Apple interverrà sulle sue app più utilizzate. Telefono, Safari e Fotocamera dovrebbero ricevere aggiornamenti significativi all’interfaccia, con particolare attenzione all’usabilità. Per la Fotocamera, si prospetta una riorganizzazione delle opzioni di scatto, per renderle più accessibili e immediate rispetto alle attuali soluzioni, spesso superate dalle app di terze parti.
Safari abbraccerà il nuovo “glass design”, mentre l’app Telefono potrebbe introdurre una visualizzazione combinata di contatti e chiamate recenti, lasciando però agli utenti la possibilità di scegliere la vecchia interfaccia, a testimonianza di una maggiore attenzione alle preferenze individuali, raramente concessa da Apple in passato.
Tra le altre novità, Messaggi guadagnerà la creazione di sondaggi e la personalizzazione degli sfondi delle chat, mentre la nuova app Giochi diventerà il punto di riferimento per Apple Arcade, separando finalmente i giochi in abbonamento dal resto dell’App Store.
Anteprima sbarca su iOS e iPadOS
Una delle sorprese più gradite potrebbe essere l’arrivo di Anteprima, lo storico visualizzatore di documenti di macOS, anche su iPhone e iPad. Questa mossa permetterebbe una gestione avanzata dei PDF e dei documenti multipagina, con funzioni di editing e protezione fino ad oggi riservate ai Mac. Fino ad oggi, la gestione dei PDF su iPhone e iPad era spesso affidata a soluzioni di terze parti o a workflow poco immediati tramite l’app File o Safari.
Con l’arrivo di Anteprima, Apple potrebbe offrire finalmente uno strumento nativo, preinstallato e perfettamente integrato nell’ecosistema mobile, capace di semplificare operazioni come la firma digitale, l’annotazione rapida e la modifica di immagini e PDF, anche grazie al supporto di Apple Pencil su iPad. Una scelta che non solo eliminerebbe la necessità di app aggiuntive, ma promette anche un’esperienza più fluida e coerente tra Mac, iPhone e iPad, favorendo la continuità operativa tra dispositivi e rafforzando l’idea di un ecosistema Apple sempre più unificato e completa.
Apple Intelligence: l’AI lavora dietro le quinte
Dopo la grande attenzione dello scorso anno, l’intelligenza artificiale si farà più discreta ma non meno importante. Siri, nella sua versione “intelligente”, dovrebbe rimanere ancora in fase di sviluppo e non sarà protagonista di questa edizione. Apple punta invece su funzioni concrete e trasversali:
- Ottimizzazione dei consumi tramite AI, ideale per i futuri iPhone Air con batterie più piccole.
- Traduzione in tempo reale integrata a livello di sistema, che sostituirà l’app Traduttore e sarà disponibile anche durante le chiamate e tramite AirPods, con un’esperienza simile a quella già vista sui dispositivi Samsung.
- Nuove Genmoji combinabili e una versione aggiornata dell’app Comandi, che sfrutterà modelli AI locali per automatizzare flussi di lavoro e interpretare immagini o testi.
- Apertura dei modelli linguistici (LLM) agli sviluppatori, che potranno integrare funzioni AI direttamente nelle proprie app senza ricorrere a servizi cloud esterni.
L’accordo con Google per portare Gemini come alternativa a ChatGPT resta in sospeso per questioni legali, ma è probabile che venga annunciato più avanti nel ciclo di vita di iOS 26.
Novità per iPad, Vision Pro e sviluppatori
Oltre al restyling grafico e all’adozione del nuovo linguaggio Solarium, iPadOS 26 si prepara a compiere un ulteriore passo verso la convergenza con macOS, soprattutto grazie a un multitasking profondamente rivisto. Secondo le indiscrezioni, Apple introdurrà una versione di Stage Manager ancora più flessibile, con finestre ridimensionabili e liberamente posizionabili, molto simili a quanto già avviene su Mission Control dei Mac. L’obiettivo è rendere l’iPad uno strumento ancora più potente per la produttività, soprattutto quando viene utilizzato insieme a Magic Keyboard e trackpad, ormai considerati accessori fondamentali per chi lavora in mobilità. Inoltre, l’arrivo di Anteprima su iPad, insieme a un’app Giochi rinnovata che unifica Apple Arcade e App Store, contribuirà a rafforzare la vocazione multitasking e multimediale della piattaforma.
Sul fronte Vision Pro, visionOS 26 promette di ampliare il supporto ai controller di terze parti, come quelli di PlayStation VR2 e Xbox, e di introdurre nuove funzionalità di eye tracking che permetteranno di scorrere documenti e pagine web semplicemente con lo sguardo. Un' evoluzione che non solo renderà l’esperienza più immersiva e accessibile, ma aprirà anche nuove possibilità per gli sviluppatori di giochi e applicazioni, pronti a sfruttare l’interazione tridimensionale e i nuovi paradigmi di input.
Per gli sviluppatori, il 2025 si preannuncia come un anno di rinnovamento degli strumenti: si attendono importanti aggiornamenti per SwiftUI e Xcode, con l’integrazione di funzionalità AI per l’assistenza alla scrittura del codice e una maggiore apertura verso i modelli linguistici di terze parti. Novità che, insieme a una piattaforma sempre più coerente tra dispositivi, dovrebbero facilitare la creazione di app innovative e rafforzare il legame tra Apple e la sua community di sviluppatori, dopo le tensioni degli ultimi anni legate alle policy dell’App Store.
E in Europa?
Le restrizioni imposte dal Digital Markets Act (DMA) stanno già avendo un impatto tangibile sulle strategie di Apple in Europa. Funzionalità come il mirroring dell’iPhone sono state escluse dal mercato europeo proprio per evitare possibili violazioni delle regole sulla concorrenza e sull’interoperabilità tra dispositivi di diversi produttori. Nonostante il DMA non vieti esplicitamente il mirroring, la Commissione Europea monitora con attenzione ogni pratica che possa limitare la concorrenza o favorire esclusivamente l’ecosistema Apple, come l’uso di AirPlay solo con Apple TV o la restrizione di funzioni avanzate agli AirPods. In caso di comportamenti ritenuti anticoncorrenziali, Bruxelles può imporre sanzioni e costringere Apple ad aprire le proprie tecnologie anche a dispositivi di terze parti.
Un discorso simile riguarda la traduzione in tempo reale, una delle novità più attese per gli AirPods. Al momento, la funzione sembra destinata a rimanere esclusiva degli auricolari Apple, escludendo quindi prodotti concorrenti come le cuffie wireless di altri marchi. Tuttavia, le recenti direttive dell’Unione Europea impongono ad Apple di estendere funzionalità chiave, come la gestione delle notifiche, lo switch automatico dell’audio e la condivisione delle risorse di sistema, anche a dispositivi non Apple entro la fine del 2025. Questo potrebbe portare, nel medio termine, a una maggiore apertura dell’ecosistema, con benefici concreti anche per chi utilizza cuffie di terze parti.
La situazione resta comunque fluida: Apple ha già presentato ricorso contro alcune delle nuove regole, sostenendo che l’obbligo di interoperabilità possa mettere a rischio la sicurezza degli utenti e la coerenza dell’esperienza d’uso. Nel frattempo, la Commissione Europea continua a vigilare e non esclude ulteriori interventi, sia sul fronte delle app che su quello dei servizi integrati, per garantire che le innovazioni presentate e che potrebbero venire presentate alla WWDC siano realmente accessibili a tutti gli utenti europei, indipendentemente dal dispositivo scelto.
Conclusioni: Apple gioca la carta del design, ma serve di più
La WWDC 2025 si preannuncia come un’edizione di transizione, dove la svolta estetica e la razionalizzazione dei nomi rappresenteranno il piatto forte. Guardando al panorama attuale, è chiaro che il solo restyling grafico non basta più a soddisfare una community di utenti e sviluppatori sempre più esigente e informata.
L’ecosistema Apple ha raggiunto una maturità tale che ogni novità viene analizzata al microscopio e, spesso, anticipata dalle indiscrezioni: per mantenere la propria leadership, l’azienda dovrà trovare il coraggio di osare, magari introducendo funzionalità realmente inedite o strumenti di sviluppo che ridefiniscano i confini della creatività digitale. Solo così potrà evitare che la WWDC venga percepita come un semplice appuntamento di routine, privo di quel fattore sorpresa che ha sempre contraddistinto i momenti più iconici della sua storia.
Dal punto di vista di chi segue da vicino gli aggiornamenti software Apple e lavora nel settore delle recensioni tecnologiche, la sensazione è che questa WWDC debba essere un punto di ripartenza, non solo un esercizio di stile. Gli sviluppatori meritano strumenti più potenti, mentre gli utenti chiedono innovazioni tangibili che migliorino la vita quotidiana e non solo l’aspetto dei propri dispositivi. La speranza è che Cupertino sappia ascoltare entrambe le voci, come ha sempre fatto, tornando a sorprendere e a dettare il ritmo dell’innovazione, piuttosto che limitarsi a inseguire le tendenze del momento.
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