Proxima Fusion raccoglie 130 milioni per sviluppare la prima centrale a fusione in Europa

Proxima Fusion, startup tedesca nata dall'Istituto Max Planck, ha raccolto 130 milioni di euro per costruire la prima centrale a fusione basata su stellarator entro il 2030. L'azienda mira a rendere la fusione nucleare una fonte energetica commerciale e sostenibile per l'Europa.
di Manolo De Agostini pubblicata il 11 Giugno 2025, alle 10:01 nel canale Scienza e tecnologiaProxima Fusion
Proxima Fusion ha concluso un round di finanziamento di Serie A da 130 milioni di euro, segnando un traguardo importante per l'industria della fusione nucleare in Europa. Il finanziamento è stato co-guidato da Cherry Ventures e Balderton Capital, con la partecipazione di numerosi altri investitori, tra cui UVC Partners, Plural, Lightspeed e Club degli Investitori.
Fondata nel 2023 a Monaco di Baviera, Proxima Fusion nasce da una collaborazione pubblico-privata con l'Istituto Max Planck per la Fisica del Plasma (IPP) e punta a costruire la prima centrale elettrica commerciale basata su un stellarator - un dispositivo a forma di ciambella attorcigliata che utilizza campi magnetici per confinare il plasma necessario alla fusione nucleare.
La differenza tra stellarator e tokamak, l'altro design che promette di portarci energia pulita, riguarda principalmente il modo in cui viene confinato il plasma necessario per realizzare la fusione nucleare controllata. Entrambi sono dispositivi per il confinamento magnetico, ma hanno architetture e principi operativi differenti. Hanno vantaggi e svantaggi diversi, e si ritiene che i tokamak siano la strada più promettente (ITER, SPARC) perché sono più avanti nella ricerca. Tuttavia, nel lungo termine, gli stellarator potrebbero offrire una soluzione più stabile e sostenibile, se le sfide ingegneristiche verranno superate.
Nella nota stampa diffusa il CEO Francesco Sciortino ha dichiarato che i fondi saranno impiegati per sviluppare i magneti superconduttori ad alta temperatura (HTS), componente chiave per il controllo del plasma, e completare entro il 2027 il Stellarator Model Coil (SMC), un prototipo che rappresenta un importante passo verso la dimostrazione della tecnologia. L'obiettivo successivo sarà l'avvio di Alpha, il reattore dimostrativo previsto per il 2031, destinato a ottenere un rendimento energetico netto (Q>1).
Secondo Sciortino, la fusione rappresenta una "opportunità strategica per ridurre la dipendenza energetica globale dalle risorse naturali", trasformando l'Europa in un polo tecnologico di riferimento a livello mondiale. Ha inoltre sottolineato la necessità di un maggiore sostegno pubblico per colmare la distanza con gli Stati Uniti, dove aziende concorrenti come Commonwealth Fusion Systems hanno già raccolto oltre 2 miliardi di dollari.
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